Voce: Nicola Bersanetti, Assessore alla Pianificazione territoriale e trasporti, Progettazione e gestione grandi opere, Traffico Comune di Casalecchio di Reno Nei pressi del quartiere Meridiana sorge la Chiesa Parrocchiale di Cristo Risorto. Eretta dal Cardinale Antonio Poma nel giorno di Pasqua del 1980, il complesso è stato progettato dall’Arch. Giuseppe Frascari. Nella Sala parrocchiale si trova una grande ceramica, raffigurante Cristo Risorto, opera di Antonio Livergnani e Werther Bosi. La bella immagine ottenne un riconoscimento di merito dall’Ente Ceramica di Faenza nel 1981. Sempre in questa sala si trova una tela, di Scuola del Guercino, che rappresenta il “Compianto sul Cristo morto”.
Voce: Nicola Bersanetti, Assessore alla Pianificazione territoriale e trasporti, Progettazione e gestione grandi opere, Traffico Comune di Casalecchio di Reno Nel XVIII secolo, la Chiesa di Ceretolo situata sul Colle omonimo, oggi Ca’ Bruciata, era dedicata a S. Andrea e faceva parte della giurisdizione dei canonici Renani di Casalecchio. Successivamente fu trasferita in un oratorio al quale ne fu aggregato un altro conosciuto con il nome di “Beata Vergine di Loro”. L’oratorio fu poi ingrandito e la facciata della vecchia chiesa fu trasportata interamente, alla distanza di circa 22 piedi, nel 1764 con un’impresa straordinaria di “macchine e di funi”. La chiesa fu poi ampliata ed abbellita nel 1782; altri rifacimenti di restauro e di decorazioni avvennero nel 1929 e nel 1933. L'edificio è caratterizzato da una navata centrale con quattro cappelle laterali e un piccolo coro. Alcuni quadri e tele di valore sono andati perduti. Il campanile, accanto alla chiesa, innalzato nel 1795, fu danneggiato dal terremoto del 1928 e dalla seconda Guerra Mondiale.
Voce: Piero Gasperini, Assessore alle Attività sportive e ricreative, Servizi al Cittadino, Politiche del Lavoro Comune di Casalecchio di Reno Delle quattro chiese moderne, costruite dopo la guerra, la più centrale e la più pregiata dal punto di vista architettonico, è quella di San Giovanni Battista in Via Marconi, a fianco dei giardini pubblici, lungo la sponda del fiume Reno. L’autore del progetto fu l’architetto Melchiorre Bega, di fama internazionale, che si dedicò a questo nuovo lavoro (è l’unica chiesa da lui progettata) con particolare impegno. La pianta è poligonale, a croce greca, ed occupa una superficie di 1200 mq. E’ composta da 4 navate, di cui 3 per i fedeli ed una per i servizi liturgici. L’altare situato al centro della chiesa, è costituito da un blocco di pietra arenaria del peso di 40 quintali. Anche il tabernacolo è un’opera di rilievo artistico essendo una fusione in bronzo di sei quintali dello scultore Vignoli, professore di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. All’interno le strutture visibili in cemento sono ravvivate dal rivestimento di marmo bianco delle pareti che danno maggiore luminosità. I muri esterni sono rivestiti con blocchi di pietra arenaria, giallo-dorata, proveniente da Montovolo. Altro elemento originale è il Battistero: a pianta quadrata, con accesso dall’interno e dall’esterno, con Fonte Battesimale di pietra arenaria e con una statua in bronzo rappresentante S. Giovanni Battista, è opera dello scultore Luciano Minguzzi. Sulla parete superiore della facciata spicca una vetrata con decorazioni scultoree in bronzo particolarmente originali e d’effetto.
Voce: Piero Gasperini, Assessore alle Attività sportive e ricreative, Servizi al Cittadino, Politiche del Lavoro Comune di Casalecchio di Reno La Chiesa di Santa Croce fu eretta nel 1965, su progetto dell’Architetto Enzo Zacchiroli. L’esterno, volutamente non appariscente, si contraddistingue per un corpo “a torre” sovrastante uno degli ingressi. L’austerità dell’esterno è ripresa anche nelle parti interne della chiesa: l’unica navata, pavimentata in ruvide lastre di porfido, è delineata da pareti in cemento armato, lungo le quali bassorilievi in ceramica policroma propongono il percorso della Via Crucis. La zona presbiteriale è fulcro di luce che piove dall’alto ad illuminare un Cristo di cartapesta, opera di Scuola Bolognese del ‘600.
Voce: Carmela Brunetti, Assessore alle Attibità Produttive Comune di Casalecchio di Reno La Chiesa fu progettata dall’Arch. Giuseppe Coccolini ed edificata in soli due anni, dal 1965 al 1967. L’esterno, semplice e sobrio, presenta come elemento architettonico decorativo una balconata, scandita da brevi pilastri. L’interno, a pianta poligonale, a navata unica, ospita un gruppo scultoreo di recente attuazione del Maestro Musner di Ortisei. Il complesso raffigura il Cristo con la Madonna e San Giovanni Evangelista. Interessanti i bassorilievi del Tabernacolo e del Fonte Battesimale. La Chiesa è stata consacrata nel 1978.
Voce: Carmela Brunetti, Assessore alle Attibità Produttive Comune di Casalecchio di Reno Di antiche origini (risale al VII secolo, dei Frati Martiniani) comprendeva chiesa e monastero; fu distrutta dagli Ungari nel 904 e nel 937 ma fu preso ricostruita nel 1074. La costruzione, più volte ristrutturata nei corsi dei secoli, deve l’attuale sistemazione al famoso architetto bolognese Eldorado Collamarini (1863 – 1928) chiamato ad ampliare e ristrutturare la chiesa da Mons. Filippo Ercolani, Rettore di San Martino dal 1913 al 1940. La prima pietra fu posta nel 1926, ma dopo due anni Collamarini morì. Proseguì l’opera l’Arch. Luigi Saccenti (allievo di Collamarini) ed ebbe come collaboratore l’ ing Giulio Andina. La chiesa fu inaugurata e consacrata nel 1937 dal Cardinale Gianbattista Nasalli Rocca da Corneliano, Arcivescovo di Bologna. l’edificio ricorda, come disegno, l’architettura delle chiese seicentesche. All’interno numerose opere di pregio: la grande pala dell’Altar Maggiore, opera del bolognese Emilio Taruffi (1633 – 1696); nell’abside una tela attribuita a Dioniso Calvari (1540 – 1619); alcuni dipinti attribuiti ad Elisabetta Sirani (1638 – 1665); affreschi del pittore Lambertini Molto bello il grandioso organo realizzato dalla ditta Paccagnella di Padova, installato nel 1989Sono presenti anche due belle opere anche di Fabio Fabbi , pittore nato a Bologna nel 1861.
Voce: Carmela Brunetti, Assessore alle Attibità Produttive Comune di Casalecchio di Reno Il complesso monastico dell’Eremo è costituito da molti edifici ed ha vissuto vicende assai varie: nacque per decisione dei Monaci Eremitani Camaldolesi di Monte Corona (Frascati) che decisero di avviare una nuova comunità nel Bolognese sul terreno della famiglia Guastavillani. La chiesa, dedicata a San Benedetto, fu iniziata nel 1655 ma i lavori andarono a rilento: fu quindi terminata nel 1741 e consacrato il 27 agosto dal Cardinale Giovanni Battista Scarselli. La facciata ha linee semplici, stile barocco spoglio ed elegante, di monastica severità. All’interno una navata unica, alta e luminosa con cappelle laterali collegate fra loro da stretti passaggi. La cappella absidale ha sull’Altar Maggiore una pala del pittore bolognese Giovanni Francesco gessi (1588 – 1649). Dietro l’altare un organo. Nella Cappella Maggiore alle pareti sono due tele ovali di Gaetano Landolfi. Sono presenti anche preziosi stucchi di Giacomo Antonio Scandellari Nelle cappelle laterali opere di Vincenzo Spisanelli (1595 – 1662), Francesco Monti (1685 – 1768, ancora Giovanni Francesco Gessi). Il Crocefisso è incastonato in una cornice marmorea a forma di croce. Alla base un reliquiario custodisce frammenti della Vera Croce ed altre reliquie testimonianze della Passione di Cristo, oggetto di venerazione da parte delle popolazioni locali. Sul lato sinistro si erge il campanile costruito nel 1724 un tempo abitato dal Priore. Nell’ampio prato sul retro erano sistemate 22 celle per i Monaci Eremiti, ora esistono solo le mura perimetrali di due piccole abitazioni.