Voce: Don Gino Strazzari, Parrocchia Santi Nicolò e Agata Zola Predosa La maggiore fra le chiese di Zola è dedicata ai santi titolari delle due antiche chiese che sorgevano entro le mura dei castelli di Zola e Predosa. Sorge su un colle al termine di un viale alberato di cipressi sulle fondazioni di una torre medievale che appartenne agli Albergati. Recentemente restaurata, è' stata progettata dall'architetto Cosimo Morelli ed inaugurata il 24 luglio 1781. All'esterno, le grandi statue di San Nicolò e di Sant'Agata sono state modellate da Alessandro Barbieri. Il campanile fu progettato nel 1780 dall'architetto Giuseppe Jarmorini. All'interno pregevoli decorazioni in stucco e sculture di Giuseppe Callegari. Nella volta della cappella maggiore è affrescata la Gloria dei Santi Nicolò e Agata mentre nell'abside è rappresentata l'Assunzione di Maria, opere commissionate nel 1842 ai pittori Luigi Samoggia e Alessandro Guardassoni. La pala d'altare raffigurante San Nicolò, patrono di tutto il comune, è opera di Alessandro Maria Trocchi. La compatrona Sant'Agata è titolare della prima cappella laterale sinistra dove è rappresentata in una tela dipinta da Alessandro Calvi. Pregevole l’organo dei fratelli Rasori ed armonico il doppio delle campane della fonderia Brighenti.
Voce: Don Gino Strazzari, Parrocchia Santi Nicolò e Agata Zola Predosa La nuova chiesa parrocchiale di Gesso fu edificata su progetto di Giuseppe e Pietro Coccolini ed eredita il nome di una chiesa che non c’è più, quella dedicata all’apostolo Tommaso che sorgeva a fianco del ponte sul Lavino. Dedicata nel 1995, conserva al suo interno un monumentale organo tipo Sielbermann, una via crucis di Lina Osti, una vetrata artistica di Lorenzo Ceregato: trenta metri quadrati di vetro policromo sui quali l’artista ha illustrato il noto episodio evangelico. San Tommaso è rappresentato anche da Francesco Martani in una statua in marmo bianco di Carrara posta sul sagrato, sul quale affaccia il moderno centro parrocchiale. Vicino alla Chiesa di San Tommaso si trova quella di Santa Maria di Gesso, già esistente nel XII secolo all’interno del Castello di Gesso. Ricostruita più volte nel corso dei secoli, quella che ammiriamo oggi è il risultato di un progetto del 1685 dell'architetto Agostino Barelli. Conserva all'interno sculture di Giacomo Quadri e pitture di Girolamo Bonesi. La pala d'altare raffigura la Natività della Madonna. Di particolare bellezza sono i paliotti in scagliola dipinta degli altari laterali. Contiene un pregevole organo del '600. Del 1852 sono le quattro campane della Fonderia Brighenti di Bologna. Nel 1908 fu annesso alla chiesa un asilo e nel 1927 venne ricostruito l'oratorio utilizzato anche come teatro, sede delle esibizioni della Filarmonica Zolese.
Voce: Don Gino Strazzari, Parrocchia Santi Nicolò e Agata Zola Predosa Nel 1357 il marchese Tommaso Magnani, proprietario di terreni in località Tombe, ottenne il permesso dal Vescovo di Bologna e dall'Abate di Zola Predosa di costruire una chiesa sussidiale. Solo nel 1924 il Cardinale Nasalli Rocca elevò a parrocchia questa comunità che nel 1925 costruì la nuova chiesa progettata in stile neo gotico da Giuseppe Gualandi, L'antica chiesa romanica, ridotta in cattive condizioni, fu demolita nel 1960 per far posto alla nuova canonica. All'interno un organo del '600 ed alcune opere pittoriche di artisti oggi attivi a Zola Predosa fra cui Teresa Comastri e Francesco Martani. Sul sagrato, a vista, la cella campanaria.
Voce: Don Gino Strazzari, Parrocchia Santi Nicolò e Agata Zola Predosa Questa chiesa è fra le molte che il Cardinale Lercaro volle costruire alla periferia di Bologna nel secondo dopoguerra. Sorge su terreno del Comune di Casalecchio di Reno ma è la parrocchia dei rialesi. Il progetto definitivo dell'architetto Glauco Gresleri è del 1975. Costituisce uno degli esempi più interessanti di architettura sacra contemporanea del bolognese: disponendo di poco spazio in superficie, la chiesa di Riale, con i suoi elementi architettonici tradizionali, il campanile, il sagrato, anzichè svilupparsi orizzontalmente si sviluppa in verticale partendo dalla profondità del terreno, molto sotto il livello stradale. La pianta è a trifoglio. La luce all'interno, utilizzata come elemento architettonico, filtra dai lucernai e dalle vetrate policrome. L'altare e l'area presbiteriale sono pavimentate in peperino rosso, la sede è in legno di olmo. Prezioso tabernacolo di Tirelli. La Via Crucis di Claudio Pacetti è stata fusa in bronzo da Leonino Medici di Riale. Le vetrate di Padre Costantino Ruggeri sviluppano il tema del sole e del sangue.
Voce: Don Gino Strazzari, Parrocchia Santi Nicolò e Agata Zola Predosa Parrocchia di recente istituzione (1995), Santa Maria di Ponte Ronca conta due chiese. La prima, di origine antica (le prime notizie risalgono al Cinquecento) è inserita nel contesto del borgo antico e nel caseggiato noto come ‘I Portici’. All’interno era conservata l’antica immagine della Madonna considerata miracolosa, opera di pittore ignoto (fine sec XVIII) oggi nella chiesa nuova (progetto dell’ing. Rodolfo Bettazzi, inaugurata nel 1962 e poi man mano ampliata). Da segnalare, sulla facciata della ‘chiesina’ antica, un altorilievo in terracotta che rappresenta Maria bambina presentata al tempio, la dedicazione specifica della parrocchia.