Voce: Catia Aliberti, Assessore alla Cultura e al Turismo Comune di Vergato Qualche giorno prima dell’8 settembre 1943, una agguerrita colonna tedesca con truppe, carri armati e cannoni transitò da Vergato diretta verso sud, spegnendo in anticipo le speranze di pace che la firma dell’armistizio tra Italia ed alleati avrebbe generato nel resto del paese. Il 27 novembre Vergato fu bombardata allo scopo di interrompere i collegamenti stradali e ferroviari tra il nord e la linea del fronte. Un’offensiva aerea alleata, in pieno giorno, fece 52 morti e un centinaio di feriti: l’obiettivo dovevano essere i ponti sul Reno ma fu colpita una zona popolare in un giorno di mercato. A seguito di numerosi attacchi il paese fu poi lentamente sfollato e nell’ottobre del 1944 lo scenario presentava una netta divisione: i tedeschi si rifugiarono sulle montagne di Castelnuovo( frazione di Vergato) e Monte Pero, mentre gli alleati erano a Stanco, Grizzana e monte Salvaro. Vergato al centro di questo territorio subì frequenti rastrellamenti civili. Il Comune di Vergato, nel 2002, ha ricevuto la Medaglia d’oro al merito civile per le sofferenze patite nei numerosi bombardamenti e per la solidarietà dimostrata verso gli sfollati.
Voce: Catia Aliberti, Assessore alla Cultura e al Turismo Comune di Vergato Il massiccio di Monte Pero (759 m) sovrasta Vergato e fu fortificato dai tedeschi a partire dall’autunno 1944 come uno dei punti cardine dell’ultima linea difensiva sull’Appennino a sud di Bologna. Durante l’offensiva alleata dell’aprile 1945, l’intera area fu bombardata. L’attacco avveniva su due fronti: mentre l’artiglieria si occupava della montagna, i tedeschi cercavano di resistere a Cereglio e su Monte Pero. I combattimenti proseguirono fino al pomeriggio del 15 aprile e terminarono il mattino del 16 con l’occupazione di Vergato e la conquista della vetta di Monte Pero e di monte Radicchio. La strada per Bologna era aperta. L’itinerario si snoda per circa 3 ore e permette di vistare numerose trincee, piazzole da mortaio, camminamenti e rifugi oltre alle suggestive cavità naturali usate dai soldati come riparo. (Per saperne di più: Guerra e resistenza sulla linea gotica tra Modena e Bologna 1943-1945, Edizioni Artestampa).