Da Fiesole a Felsina, gli Etruschi la percorrevano per sviluppare i loro traffici
e favorire il loro dominio sulla Pianura Padana per almeno 4 secoli (VII-IV sec. A.
C.). Poi i Romani, avendo fondato nel 189 a.C. la colonia di Bononia, sentirono la
necessità di garantire un collegamento con Arezzo e Roma passando dagli Appennini
e costruirono, sul tracciato etrusco, una vera e propria strada. Anche nel medioevo
non si perse l’abitudine di percorrere a piedi o a cavallo questo antico percorso,
comunque il più agevole che permettesse di attraversare l’Appennino. Così, al lastricato
romano, si sostituì un semplice sentiero, stile mulattiera, senza pavimentazione,
più stretto, utilizzato da viandanti che avessero necessità di percorrere questo cammino.
Perché Via degli Dei? Perché il percorso attraversa località come Monte Adone, Monzuno
(Mons Iovis, monte di Giove), Monte Venere, Monte Lunario (Lua era la dea romana dell’espiazione).
La Via degli Dei, oggi, è diventata una delle principali attrattive turistiche dell’Appennino:
numerosi amanti del trekking e della mountain bike ripercorrono questo pezzo di storia
gustando a pieno la bellezza incontaminata di questi luoghi. Le tappe da Bologna a
Firenze sono 4 o più a piedi, oppure 2 o più in bici, il percorso non presenta grandi
difficoltà.