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CEREGLIO |

- Voce: Catia Aliberti, Assessore alla Cultura e al Turismo Comune di Vergato La frazione
di Vergato chiamata Cereglio, fino agli anni Cinquanta, non era che un raggruppamento
di abitazioni e stalle distanti fra loro qualche centinaio di metri. Successivamente,
dall'anno 1960 in poi, sorsero numerose seconde case che, unendosi all'agglomerato
esistente, di fatto giunsero a formare l'attuale Cereglio. Il toponimo Cereglio potrebbe
essere di origine romana. Dal momento che, in quel periodo era abitudine che molti
toponimi facessero riferimento alle famiglie che vi si stabilirono, potrebbe infatti
derivare dal nome del fondatore del nuovo insediamento, Ceraellius. Un’altra leggenda,
invece, ipotizza che il nome di Cereglio derivi da Cerere, dea latina, e da Helios
(sole in greco) con riferimento particolare alla fertilità del suolo e alla felice
esposizione del villaggio. In una sorta di censimento l'autore della Corografia d'Italia,
l'abate Serafino Calindri, ci fa sapere che nel 1781 il paese era un Comune unito
a Susano e contava 448 anime distribuite in 97 famiglie. Il Calindri, nelle sue cronache,
rilevò anche un basso tasso di “morbilità”, frequenza con cui una data malattia si
manifesta nella popolazione, probabilmente dovuto all’utilizzo della oggi famosa “Acqua
Cerelia”, la cui sorgente si trova in località Pradavena, una piccola vallata a 755
m. Da sempre, infatti, le popolazioni locali utilizzano a scopo terapeutico questa
acqua che sembra avere effetti benefici.